Effect of vitamin D supplementation, directly or via breast milk for term infants, on serum 25 hydroxyvitamin D and related biochemistry, and propensity to infection: a randomised placebo-controlled trial
Bronchiolitis in children: diagnosis and management
Anno: Maggio 2016
Autori: Roy SM, Spivack JG, Faith MS, Chesi A, Mitchell JA, Kelly A, Grant SF, McCormack SE, Zemel BS
Abstract (traduzione di Annalisa Amadori): Background: il peso corretto per l’altezza è correntemente usato per valutare l’obesità sotto ai 2 anni di età. Viene comparato il peso corretto per l’altezza al BMI nella stima del rischio di obesità precoce nei bambini senza altri fattori di rischio.
Metodi: in questo studio vengono analizzati i dati antropometrici di 73.949 neonati a termine. Vengono seguiti per 24 mesi, e calcolati il peso corretto per la lunghezza e il BMI-Z score (WFL-z, BMI-z).
Risultati: i dati di WFL-z e BMI-z sono sovrapponibili gradatamente dalla nascita ai 6 mesi e si mantengono in accordo anche in seguito. Invece all’età di 2 mesi il BMI-z è più significativo che in seguito e più di WFL-z. Lattanti di 2 mesi con un BMI alto, > 85° pct e rispettivo WFL nella norma, compreso tra il 5° e 85° pct, avevano maggior possibilità di diventare obesi a 2 anni rispetto a quelli con WFL alto > 85° pct e rispettivo BMI nei limiti (5°-85° pct odds ratio, 5.49 vs 1.40; P < .001) . A 2 mesi il BMI ha un valore predittivo positivo più alto rispetto a WFL per il rischio di obesità a 2 anni, sia usando come riferimento l’85° pct (31% contro il 23%), sia usando il 97.7° pct (47% contro il 29%).
Conclusioni: un aumento del BMI nei primi anni di vita è più fortemente predittivo di sviluppo di obesità rispetto ad un alto WFL. Il 47% dei lattanti con un BMI ≥97.7° pct a 2 mesi sarà obeso a 2 anni, rispetto al 29% di quelli che presentano un WFL ≥97.7° pct. Per questo gli studi epidemiologici sull’obesità infantile dovrebbero basarsi sul valore di BMI dei primi mesi.
Fonte: Pediatrics